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Visualizzazione dei post da 2011

A SENSO UNICO

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Bestemmio i cieli santifico i vivi   resto a guardare  un ciglio di porta   un morso di mela   un lenzuolo bianco  un odore di sangue   sospendimi   ti chiedo strappami   ti prego bestemmio i cieli ora la ferita non sanguina ma duole la forma è per morire laggiù  resta un lampo a scavare la notte la mano aggrappata  al mondo che sanguina amore nell'infanzia che viene nuda finge   vita senza respiro solo un misero fremito   mai cercato  nel nulla voluto finge l'inganno piu' grande scese piena di silenzio di quiete sentii dire a mia madre:"attenti e' l'inganno" l'orecchio non trova il silenzio tormentato dal rumore e dai cento silenzi cento mille dolori soffocati nel fiato di un tiro sbagliato un pianto alato mi regge in discesa sotto la fulgida ascesa di un finto sorriso tirato su dal riso sono le spezie creano differenze ten

Infinto pensiero

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mi tingo di bruno dipingo il muro di scuro mi accascio seduta per non essere perduta mi annuso le dita per non sentirmi dire è finita   tingo la notte   guardo la casa vuota di membra ma sento le voci  mi accascio seduta piena di memoria

150° Anniversario dell’Unità d’Italia: La Società delle Estranee e le donne, eroine invisibili, del Risorgimento italiano.

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http://www.radiopopolaresalento.it/2011/02/11/se-non-ora-quando-riflessioni-in-diretta-con-le-donne-di-taranto-alla-societa-delle-estranee/

Le mamme di Lizzano

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http://www.radiopopolaresalento.it/2011/01/31/la-societa-delle-estraneeuna-puntata-su-donne-e-ambiente/

TINA

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A pensarci bene sono te. Sono nata dentro di te. Sono stata cullata fin dal primo momento del vostro incontro, perché eri ancora vulcano. Eri ancora mamma di una bimba di 3 mesi appena. Eri. Eri giusta. Mi hai fatto spazio. Pur non volendo mi hai subito amata..Ricordo quel calore, quante volte ti ho sentita ridere, piangere, parlarmi. Ti ho visto sconfitta.  Non ero maschio, e tu lo sapevi ma ti divertivi a fargli credere che il suo desiderio era più forte del tuo. Mentre tu mi parlavi di merletti e cappottini rosa, lui scommetteva sulla mia futura virilità. Peccato. Ero una femmina. Me lo racconti sempre, ogni benedetto 14 marzo "quella notte ero sola, io e te. Tutti andarono via perché tu decidesti di nascere da sola. Di farcela, come sempre, con le tue forze. Eri stupenda, occhi neri grandi, tanti capelli scuri"  Era  mezzanotte e qualche minuto a cavallo tra il dì festivo e lavorativo.  Siamo nate insieme, mamma!  Oggi, resto ad aspettarti qui a casa. Aspetto come un papà
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finchè esiste  sfiorami  le braccia scendimi sul viso  legami a te 

Sospensione

Cercavo un finale.  ti cercavo in quella notte d'agosto... eri un suono di madre un vento sospeso sei un ritorno al passato un fulmine acceso in ogni dove ..."sai cosa mi fa paura?" gli  chiese  Lei.,  Con lacca ingessata, Lui  continuò. "Il tuo bugiardo intimo". E si infilò nell'immaginario pensiero. Era un nota stonata di una storia mai iniziata. Sospesi in un giallo acrilico. Lei si abbassò quel poco che gli era rimasto. Un gemito cieco. Solo il suo

Osmosi

Un colpo mi batte accelera infiamma ammalia è lui il cuore il suo pensile giardino offende il mondo batte libero risucchia in un anfratto d'asfalto tutto i mare è il cuore e niente di più come vedi ti segue un abbraccio sempre gentile   ( poesia scritta a quattro mani. Grazie, sono  onorata di averla scritta in osmosi con il maestro  Maurizio Bottigelli )

Rime di Bottigelli

Modifico il disegno del nome compongo figure lunari nella mia stanza i confini hanno sospetti che la terraripieghi come un giornale usato... te la regalo composta adesso pero' leggila con la musica in sottofondo http://www.youtube.com/watch?v=VtzEbEI2lEM&feature=player_embedded#at gr

Agosto 2009

Un battito era in mia compagnia i l resto era fuori una sedia a dondolo, una vita stretta il resto era lì i tanti cieli non guardati insieme saranno il mondo che oggi sogno ma non se nza te

Figurati se adesso ti cerco

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 nOn piango ora.  Guarda quella luna stanotte si nasconde Forse,  vuole giocare con noi  E sì, la conosci bene  è tua amica resta a guardarmi ancora nOn aver paura di me, lasciati cullare stanotte avevo voglia di sognarti ad occhi aperti ma ho dimenticato chi sei e dove sei resto immobile  nuda  mi guardo il ventre una sola sensazione rivisitata nelle grande occasioni perchè tu sei la mia compagnia perchè tu sei tu

Sospesa

Spingo il ventre in basso respiro   aggiungo acido al ribasso respiro tolgo utero al compasso respiro forse 

Appunti personali di una giornata a Roma al seguito della manifestazione della CGIL

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Il futuro è dei giovani. Il futuro è del lavoro . Non poteva non avere uno slogan diverso il corteo rosso della Cgil che sabato scorso ha invaso le strade della capitale. Solo da Taranto parcheggiano in via Beccari, alle 7,30 (zona Ostiense) circa 30 autobus, che moltiplicati per 50 posti a sedere abbiamo la media di 1500 tarentini che hanno scelto di raggiungere Roma sotto una stessa bandiera, CGIL. Sindacato storico, è il primo sindacato confederato italiano ad avere una donna, Susanna Camusso , come leader . “VIVA IL LAVORO. VIVA IL FUTURO!” Inizia all’insegna della pioggia, la manifestazione nazionale. Termina alle 14 in primavera anticipata la lunga maratona dei confederati, dei giovani, degli immigrati, dei disoccupati, dei pensionati, dei precari, dei flessibili, dei solidali. Roma rossa, sbeffa l’azzurra amministrazione. Rossa di passione, di non rassegnazione. Maggiori diritti per una maggior democrazia. “Sono tornato indietro di 30 anni” sibila lo SPI Bergamo al giovane con t

Due giorni di tempo a partire da ieri

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Siamo alle solite: ho  due giorni di tempo per decidere. Decidere, ma cosa? Nulla. Direi! Chiudo una telefonata che mi sa di peperoni conditi con sedano, ed io, daccapo, il gambo. Ma dove è finito il corteggiamento, l'attesa? Ora,  è prendere o lasciare in una corsa contro il tempo. Sarà che il calendario non è tra i miei oggetti preferiti, così come l'orologio, il tempo che va  in realtà non lo vedo. Misericordia miopia  di nonna materna. Che dio mi abbia fatta quasi cieca senza saperlo!  "Sono un sempliciotto" "Solo questo sai dirmi?" Parole scoordinate per imprimere quello che ancora gli resta sconosciuto, l'intreccio di mani in pubblico. Ed è passata solo una settimana.  "Voglio che tutto sia naturale, senza imposizione, è solo poco più di una settimana" "Allora, senti : ti do due giorni di tempo per capire se io sono fatto per te altrimenti lasciami perdere" Caspita! Il mio Big plasticone non mi dava tempi stretti in così p

Generosità accettata

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"Te lo giuro da oggi non dirò più  bugie. Perdonami non volevo". Ripetono tutti le stesse parole. Come la   scena di un film che si ripete in maggioranza uomini  ,  e secondo le statistiche di popolo  pure le  donne,   d'estate diventano più generosi del solito.  Annusano e vogliono altro, non perdono tempo si affrettano a concludere quell'attimo di follia. Sarà la monotonia o il fascino del web restano appiccicati allo schermo (con bave e orgasmo in attesa) fin a quando, dopo aver recitato ogni ruolo anche quella del martire, LEI, l'ennesimo Sacrilegio si concede con un "Mi piace"...e così scoprirono l'amore. Fantasie mistiche. Certo che il virtuale ne combina di storie.Se fosse tutto vero tutti gli accoppiati sarebbero scoppiati (anche in faccia) e i tanti "Single (???forse) Relazione aperta e, pericolosa, si troverebbero con tanto di anello e con prole al seguito. Compresi quelli legittimi. Beh va beh! direbbe un noto giornalista del gossip

Don Luigi Ciotti inaugura il parco disegnato dai bambini del quartiere “zona 167”. Uno dei tanti quartieri abbandonati della città di Taranto.

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Vivere “al quartiere”   vuol dire vivere a sud. Un sud: povero, abbandonato, emarginato, fuorilegge, Lasciato in anarchia dai politicanti di turno, per rendere più semplice l’affare del ricatto. Questa è   la nomea,   in buona parte verità, della borgata   che sia romana, milanese, barese. Sempre a sud si trova. In nome del riscatto chi ci    vive sperimenta nuove forme di cittadinanza attiva, in piena autonomia. Siamo a Santa Maria Goretti, zona est di Crispiano. 3000 abitanti. Quartiere tirato su   per dare un tetto, a mò di casermoni, ai tanti operai Ilva. Realizzato con   i fondi ex Gescal.   Cemento,   è stata finora la parola d’ordine. Tanto spazio. Asfalto e nient’altro. Morale della   favola: i bambini e il catrame   erano un tutt’uno. Questo era un tempo. Ora, quel vuoto è colorato da giostrine, dal verde del prato e da fiori. Ora, il quartiere ha un suo parco che prende il nome di   Carlo Pagliarini,   fondatore dell’ARCI Ragazzi. Un giardino nato in sinergia tra i

http://www.radiopopolaresalento.it/2011/03/28/lino-patruno-su-fuoco-del-sud/

Le nuvole

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Le nuvole e la mia città. Scrivo. Prendo spunto dalle lacrime versate, senza volerlo, leggendo il libro la Città delle Nuvole (Carlo Vulpio) Con dedica, e ndr per  un banalissimo errore umano, ha solo confuso me con un'altra collega, l'autore viaggia nella mia Taras. Nella mia terra. Nel mio quartiere. Spaventoso il racconto, il percorrere una storia che non è mai stata raccontata, o meglio omessa per pure menefreghismo. Dolo o colpa ancora non si sà., certezza vuole che Taranto è la città più inquinata d'Europa. Qualsiasi tipo di dato sulla diossina, sui fumi velenosi che avvolgono i circa 200 mila abitanti è possibile conoscerli con un semplice click! Come dice un amico "su tutt l rot stè" (traduco: ormai Tarano sta a inquinamento e ..tutto ciò che ne deriva). Mi trovo qui a scrivere perchè non riesco a dormire. Un senso d'impotenza turba  Morfeo, dopo aver fatto volare lo  sguardo su quei numeri: l'età media dei pazienti affetti da tumori ematologici è

Roma - Appunti di un viaggio invernale -

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Carmen Yànez

Camminai come l’erba gramigna che si insinua nelle fessure Mi abbarbicai come l’alga che si fa piatta per veleggiare Mi chiusi come la chiocciola che porta su di sé la propria dimora Mi feci onda e vento per resistere alla bufera Ma non dimenticai, neppure un istante, di essere una donna ...Perché non ti fa donna solo la natura, ti segna la storia E una donna non è una persona, è una lotta in cammino." (Carmen Yàñez)