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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Generosità accettata

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"Te lo giuro da oggi non dirò più  bugie. Perdonami non volevo". Ripetono tutti le stesse parole. Come la   scena di un film che si ripete in maggioranza uomini  ,  e secondo le statistiche di popolo  pure le  donne,   d'estate diventano più generosi del solito.  Annusano e vogliono altro, non perdono tempo si affrettano a concludere quell'attimo di follia. Sarà la monotonia o il fascino del web restano appiccicati allo schermo (con bave e orgasmo in attesa) fin a quando, dopo aver recitato ogni ruolo anche quella del martire, LEI, l'ennesimo Sacrilegio si concede con un "Mi piace"...e così scoprirono l'amore. Fantasie mistiche. Certo che il virtuale ne combina di storie.Se fosse tutto vero tutti gli accoppiati sarebbero scoppiati (anche in faccia) e i tanti "Single (???forse) Relazione aperta e, pericolosa, si troverebbero con tanto di anello e con prole al seguito. Compresi quelli legittimi. Beh va beh! direbbe un noto giornalista del gossip

Don Luigi Ciotti inaugura il parco disegnato dai bambini del quartiere “zona 167”. Uno dei tanti quartieri abbandonati della città di Taranto.

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Vivere “al quartiere”   vuol dire vivere a sud. Un sud: povero, abbandonato, emarginato, fuorilegge, Lasciato in anarchia dai politicanti di turno, per rendere più semplice l’affare del ricatto. Questa è   la nomea,   in buona parte verità, della borgata   che sia romana, milanese, barese. Sempre a sud si trova. In nome del riscatto chi ci    vive sperimenta nuove forme di cittadinanza attiva, in piena autonomia. Siamo a Santa Maria Goretti, zona est di Crispiano. 3000 abitanti. Quartiere tirato su   per dare un tetto, a mò di casermoni, ai tanti operai Ilva. Realizzato con   i fondi ex Gescal.   Cemento,   è stata finora la parola d’ordine. Tanto spazio. Asfalto e nient’altro. Morale della   favola: i bambini e il catrame   erano un tutt’uno. Questo era un tempo. Ora, quel vuoto è colorato da giostrine, dal verde del prato e da fiori. Ora, il quartiere ha un suo parco che prende il nome di   Carlo Pagliarini,   fondatore dell’ARCI Ragazzi. Un giardino nato in sinergia tra i

http://www.radiopopolaresalento.it/2011/03/28/lino-patruno-su-fuoco-del-sud/