TINA

A pensarci bene sono te. Sono nata dentro di te. Sono stata cullata fin dal primo momento del vostro incontro, perché eri ancora vulcano. Eri ancora mamma di una bimba di 3 mesi appena. Eri. Eri giusta. Mi hai fatto spazio. Pur non volendo mi hai subito amata..Ricordo quel calore, quante volte ti ho sentita ridere, piangere, parlarmi. Ti ho visto sconfitta.  Non ero maschio, e tu lo sapevi ma ti divertivi a fargli credere che il suo desiderio era più forte del tuo. Mentre tu mi parlavi di merletti e cappottini rosa, lui scommetteva sulla mia futura virilità. Peccato. Ero una femmina. Me lo racconti sempre, ogni benedetto 14 marzo "quella notte ero sola, io e te. Tutti andarono via perché tu decidesti di nascere da sola. Di farcela, come sempre, con le tue forze. Eri stupenda, occhi neri grandi, tanti capelli scuri" 
Era  mezzanotte e qualche minuto a cavallo tra il dì festivo e lavorativo. 
Siamo nate insieme, mamma! 
Oggi, resto ad aspettarti qui a casa. Aspetto come un papà in  attese di notizie sul nascituro. Non avevo voglia di vederci lì, non avevo voglia vederti addormentata, non avevo voglia sentire un respiro.  Il perché  potrai saperlo un giorno, forse. 
Mangia il pane per dividerlo in vita con noi, le tue compagne di sempre. Ti abbiamo scelto,  non puoi dirci di no. 
A mia madre.

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